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Alireza Niroomand - #HouseOfMolteni

2019.11.13    -    EPISODIO #7

Alireza Niroomand

Direttore Creativo @ Sant Ambroeus SoHo

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Vi presentiamo Alireza Niroomand, il settimo ospite del progetto digitale #HouseOfMolteni. Ecco l'intervista per scoprire la sua unica personalità e il suo background internazionale.

2019
13.11

EPISODIO #7

Alireza Niroomand

Direttore Creativo @ Sant Ambroeus SoHo

Vi presentiamo Alireza Niroomand, il settimo ospite del progetto digitale #HouseOfMolteni. Ecco l'intervista per scoprire la sua unica personalità e il suo background internazionale.

1 | Il tuo bagaglio culturale è particolarmente diversificato e internazionale, evoca fascino e grazia. In che misura ha influenzato la tua personalità?

1 | Il tuo bagaglio culturale è particolarmente diversificato e internazionale, evoca fascino e grazia. In che misura ha influenzato la tua personalità?

Ho subito l’influenza dei luoghi dove ho vissuto. Sono nato in Iran, sono cresciuto a Parigi e mi sono trasferito a New York 17 anni fa. Ho assorbito qualcosa da ogni luogo e questo ha plasmato la mia personalità.

2 | Il luogo dove vivi è proprio bello. Qui si raccolgono tutte le tue esperienze e i tuoi contatti?

Sì, in effetti è così. Molto dell’arte che vedi qui in casa è frutto dei rapporti di amicizia che si sono costruiti negli anni nei vari ristoranti.

3 | Qual’è il tuo oggetto di design preferito?

Credo che i miei preferiti siano i piatti che gli artisti nei ristoranti hanno realizzato per me. Li puoi vedere al Sant Ambroeus SoHo. Abbiamo invitato gli artisti a dipingere dei piatti, poi li abbiamo appesi alle pareti e sono diventati un marchio di quello che è oggi il Saint Ambroeus.

4 | Quale criterio stilistico hai scelto per arredare casa tua?

A casa tutto è il frutto della collaborazione tra mia moglie e me. Abbiamo realizzato questa casa combinando il suo classico stile milanese e la mia personalità, un po’ più pop e di tendenza.

5 | Come sei diventato Direttore Creativo del Sant Ambroeus?

All’inizio, sei anni fa, ero stato assunto come Direttore Generale, non Creativo, di Sant Ambroeus SoHO. I proprietari hanno lasciato molta libertà nel dare sfogo alla mia fantasia: abbiamo colto l'occasione e ci siamo spinti oltre gli standard tradizionali dei ristoranti. Tutto questo è accaduto quando mi è stato assegnato il ruolo di Direttore Creativo, posizione che di fatto non esisteva nel settore della ristorazione.

6 | Ci sono stati momenti difficili nella tua esperienza?

6 | Ci sono stati momenti difficili nella tua esperienza?

Sì, all’inizio. Ho avuto momenti difficili perché da qualche anno avevo lasciato il settore alberghiero e della ristorazione. Stavo tornando a occuparmene e temevo di aver perso quel quid in più che bisogna avere.…. E’ strano, per i primi giorni era come avere la paura del palcoscenico, ma ovviamente poi ho ripreso la mano.

7 | Come definiresti il Sant Ambroeus a qualcuno che non c’è mai stato?

Sant Ambroues è un luogo dove sentirsi a proprio agio. È come andare a casa di qualcuno e nel caso di Sant Ambroeus SoHo è come se gli ospiti venissero a casa mia. Per moltissime persone che vivono qui a New York è come sentirsi in famiglia. Abbiamo molti clienti fissi che vengono qui tutti i giorni e quando dico moltissime persone intendo più di quante ne abbia mai viste in altri ristoranti. E questo rende tutto molto speciale.

8 | Come si sente chi viene per la prima volta al Sant Ambroeus? Questa sensazione cambia quando si diventa cliente fisso?

Cerchiamo sempre di far sentire le persone a proprio agio. Sì, con il tempo tutto questo cambia … nel senso che per loro diventa meno difficoltoso prenotare un tavolo.

9 | Che cosa cerchi di esprimere con il tuo lavoro?

Divertimento, Creatività e Amore.

10 | Qual’è la cosa più pazza che sia mai accaduta nel ristorante?

Nulla di veramente pazzesco… ma ricordo il nostro primo anniversario al Sant Ambroues SoHo che è stato davvero molto divertente. Alcuni ospiti hanno partecipato ai festeggiamenti; qualche storico cliente si è improvvisato barista, altri servivano e c’era anche una band che faceva musica dal vivo nel ristorante. Probabilmente è stata la cosa più pazza che ci sia capitata.

11 | Il tuo è uno stile magnetico e unico. C’è un equilibrio tra seguire le tendenze della moda e mantenere fede alla tua identità?

11 | Il tuo è uno stile magnetico e unico. C’è un equilibrio tra seguire le tendenze della moda e mantenere fede alla tua identità?

Non saprei dire se il mio stile sia magnetico! Mio padre, che era un signore molto elegante, mi ha influenzato parecchio, ma in effetti in fatto di stile ho una doppia personalità. Ora mi vedi così (ossia in giacca e cravatta), ma nel fine settimana sono come un ragazzo, in tuta col cappuccio e scarpe da tennis.

12 | Ormai vivi a New York da più di 15 anni. Questo posto ti ha cambiato? Come?

New York City ha definito la mia personalità, mi ha reso quello che sono oggi, compresi i primi capelli grigi. Sono molto grato per tutto quello che ho avuto qui.

13 | La città è cambiata da quando sei arrivato la prima volta?

Sì, è cambiata nel senso che è diventata molto più cara.

14 | Il primo ristorante Sant Ambroeus è stato aperto a Milano, mentre a New York ne sono stati aperti altri tre. Secondo te qual è la ragione di questo collegamento tra le due città?

Credo che il cibo sia il collegamento. Milano e New York sono così diverse, quasi agli estremi opposti. Ma attraverso il cibo, il caffè, la pasticceria, sono riusciti a ricreare un pezzo di Milano a New York City. E quando hanno aperto il primo ristorante più di 30 anni fa, non c’era niente di così autenticamente italiano, quindi per gli europei nell’Upper East Side è stata una ventata d’aria pura.

15 | Come Milano, New York è una delle capitali mondiali del design. Che cosa provi camminando per la strada?

Sento l’energia, la libertà di espressione delle persone e il fatto che nessuno giudica.

16 | Quali particolari luoghi della città ti ispirano?

Beh, dal momento che passo moltissimo tempo al ristorante, è lì che trovo il grosso della mia ispirazione. Il mio rapporto con il design si esplica attraverso i nostri ospiti, e io sono stato davvero molto fortunato a incontrare chiunque avrei mai sognato di conoscere nel mondo del design, della moda e dell’arte.

17 | Quanto conta per te essere padre?

17 | Quanto conta per te essere padre?

Moltissimo! Molto di quello che faccio cose che faccio è principalmente per i miei bambini. Mi ispirano ad alzarmi ogni mattina e a lottare per offrire loro una vita migliore.

18 | Nessuna passione segreta o nessun hobby particolare?

Colleziono scarpe da tennis, proprio tante... e musica.

19 | Qual’è la tua musica preferita?

Direi tutta … specialmente se heavy metal!

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